La ricerca di Lara Favaretto trova fonte di ispirazione nella dimensione della festa, attingendo a manifestazioni popolari quali il carnevale, il mondo del circo e quello delle giostre. Talvolta usati dall’artista per performance o installazioni, i coriandoli diventano un inedito materiale scultoreo in Solo se sei mago, 2006. Allestita come un cubo regolare, in diretto riferimento all’esatta geometria minimalista, l’opera è però soggetta a continue mutazioni e possibili disfacimenti. In quanto unico componente, le migliaia di coriandoli bianchi che compongono l’opera, restano disposti nella forma suggerita dall’artista per un lasso di tempo variabile, ma tendono a soggiacere alle leggi dell’entropia. Invito o sfida, il titolo del lavoro è intenzionalmente diretto a ciascun visitatore. L’opera diventa così l’oggetto di un dialogo che l’artista inizia e al quale è possibile rispondere cercando di analizzare la magia che regola il comportamento degli effimeri dischetti di carta e il significato di un gesto artistico che accetta di essere compromesso da un semplice soffio d’aria.