Morto l’architetto e ingegnere Ascanio Vitozzi, incaricato dell’ultimazione della chiesa di Santa Maria al Monte dei Cappuccini, i lavori ripresero con Carlo di Castellamonte, che disegnò l’altare maggiore della chiesa, eretto tra 1634 e 1637. Sull’altare fu poi deposta la grande tela, dipinta per Carlo Emanuele I di Savoia, che era utilizzata per velare la statua della Vergine per poi venire sollevata come un sipario durante le festività. La gamma cromatica porta il segno della formazione toscana del pittore, poi attratto a Roma dal naturalismo di Caravaggio, che contribuì a far conoscere in Piemonte.