Stefano da Seregno, dell'Ordine dei Predicatori, "homo doto di gran carità e santimonia", come è descritto in una cronaca del Cinquecento, fonda nel 1497 insieme a tre nobili milanesi, Francesco Mantegazza, Roberto Quarterio e Cristofro Remenulfo, la "Confraternita di Santa Corona", una società elemosiniera che si impegna nella distribuzione di pane e vino a 72 poveri della città, scegliendo come simbolo la corona di spine di Cristo. Nel 1512 la Confraternita aggiunge ai suoi oneri la distribuzione di medicinali ai bisognosi; la spezieria è finanziata dagli associati. Con sede prima vicino alla chiesa di San Sepolcro, poi in Porta Ticinese, viene aggregata all'Ospedale Maggiore nel 1786, quando ne è direttore Pietro Moscati, medico e benefattore. In quella data, con l'incameramento dei beni del Luogo Pio di Santa Corona, questo ritratto giunge all'Ospedale Maggiore. L'anno indicato sul dipinto, "1494", non ne costituisce la datazione, che è sicuramente più tarda, cinquecentesca o addirittura di inizio Seicento. Genericamente definito "opera di scuola lombarda", non è possibile indicarne l'autore e l'area di provenienza.