La sigla OK e lo stile del personaggio ritratto indicano probabilmente che quest’opera è frutto del genio di Oskar Kokoschka, uno dei fondatori dell’espressionismo mitteleuropeo, capace di attraversare tutto il ventesimo secolo con libera maestria, grazie al suo immenso talento. Partendo dalle opere del primo periodo, distinte da un tratto aspro e dalla volontà di rappresentare il mondo in modo immediato e grottesco, egli giunge nella maturità ad un approccio più meditato, che fa del colore e della pennellata vibrante i punti di forza di un’arte sincera e potente. Nel quadro che qui ammiriamo, scopriamo un uomo elegante dalle fattezze simili a quelle dell’autore. Egli mostra la sua tavolozza mentre alle spalle appare un dipinto o un manifesto che rivela un fantino e un cavallo, sotto la scritta “Ippodromo”. Da notare soprattutto la bellissima mano, che accarezza il pennello, il quale a sua volta sfiora la tavolozza. Una delle doti fondamentali di Kokoschka è infatti la capacità di rendere in modo tridimensionale i soggetti, regalando ai corpi e alle cose la fisicità ed il peso di cui hanno bisogno per risultare credibili e vere.