Il monumento in questione, la cui iconografia non è mai stata messa in dubbio, vede in uno zoccolo sotto i piedi del poeta i celebri versi: “Mantua me genuit, Calabri rapuere: tenet nunc Partenope: cecini pascua rura duces”. Sotto, l'epigrafe incisa sopra una lastra si riferisce alla costruzione del Palazzo su ordine del podestà Loderengo Martinengo da Brescia, in data 1227. I restauri hanno rilevato tracce di policromia: in particolare è stato rintracciato un rosso porpora sopra la veste. La cornice in cotto sembra databile all'inizio del quindicesimo secolo, cosi come le colonnine in marmo a destra e a sinistra dell'altorilievo. Secondo alcuni studiosi, l'opera nel suo complesso sarebbe il frutto di un più recente (quattrocentesco) montaggio di una statua virgiliana predisposta per altro luogo. In ogni caso, è assolutamente certa la devozione popolare per questo uomo vestito con la berretta dottorale e dall'aspetto ieratico.
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