Alcune scritte corrispondono ai nomi di piccoli signori del contado mantovano. Ad esempio, leggiamo di un Aldrigotus Calarosi, di un certo Otholinus e di due personaggi “de Campedillo”, l'attuale Campitello, ovvero Ubaldinus e Mocolinus. Tutti costoro furono coinvolti nelle più generali guerre che opponevano nella pianura padana i seguaci dell'Imperatore ai guelfi sostenitori del Papa. La città di Mantova era guelfa, e per questo fu impegnata in scontri continui. La cittadina di Marcaria, che poteva avvalersi di una rocca in terra e legno eretta sul fiume Oglio, e che ancora oggi sta sulla strada verso Cremona, fu per molto tempo oggetto di contesa. I personaggi che abbiamo nominato, e che portano al collo delle borse contenenti denaro, simbolo del tradimento, consegnarono Marcaria ai cremonesi nel 1251. I mantovani però ripresero il luogo prontamente, ed evidentemente decisero, dopo aver bandito i malfattori, di rappresentare sulle pareti del palazzo la loro perfidia, a perenne monito del popolo.
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