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Parigi Alberto e Maria Gloria, Oggetto 16

Carla Lonzi18 aprile 1953 - 04 settembre 1965

La Galleria Nazionale

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Roma, Italy

Sono trattati con precisione e dettaglio argomenti di carattere culturale, quali la pittura, il cinema, il teatro, la politica; da rimarcare il rapporto di amicizia della coppia con la sorella Lidia.

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  • Title: Parigi Alberto e Maria Gloria, Oggetto 16
  • Creator: Lonzi Carla
  • Date Created: 18 aprile 1953 - 04 settembre 1965
  • Transcript:
    Firenze, 24 luglio Cara Carla, non ho risposto subito perchè certe parti della tua lettera mi hanno dato da pensare e mi hanno lasciato un po' perplesso. Inoltre volevo mettere da parte la serie degli ultimi tre articoli su Visconti comparsi sul Nuovo Corriere per poterteli mandare. Nella tua lettera parli di una ricerca 'fine a se stessa', ma non vedo come tu possa dire questo di me, a meno che tu non abbia voluto insiste re nella tua disapprovazione per quello che io avevo chiamato 'impegno disinteressato'. E questo è un'altro discorso. Anche avevo parlato di i verità da cercare insieme' proprio per eliminare l'equivoco di una vi sione delle cose astrattamente individualistica. Quindi devo pensare ai non essere riuscito a convincerti. Per parte mia mi pare che niente sia più lontano dalla mia mentalità del desiderio di Istrumentalizzare' le persone che conosco e anche quelle che non conosco; se mai questa potreb be essere un'interpretazione del mio modo di fare che non tenesse conto di quella sorta di timidezza di cui abbiamo già parlato e che mi deriva da più fatti. Certo sarei stato più contento se tu avessi precisato me glio, magari esemplificando. Altrimenti, come dici tu stessa, si rimanē nel vago. 27 luglio, mercoledi Come vedi l'altro giorno ho interrotto di scrivere; riprendo stamani do po essere stato a Trespiano per vedere se c'era posta. Ora infatti stia mo in via lasaccio per tenere compagnia alla signora Rina che è rimasta sola in casa. Su da noi ho trovato il libro di Adorno che Marisa ci aveva promesso e che ora ci ha mandato. Anzi ti avrei chiesto il suo indirizzo per ringraziarla della cartolina di Macke ma c'è scritto sul pacchetto e così non ce n'è più bisogno. Tornando a quello che ti dicevo l'altro gior no penso che sia difficile rispondeze a tutto nel senso desiderato, co munque non mancherà il tempo per farlo. Intanto: tu mi chiedi come mai io non mi interessi di politica e non provveda a informarmi seriamente di ciò che accade socialmente nel nostro mondo contemporaneo, mentre ni oc_ cupo, sia pure miseramente, di cosiddetti problemi culturali. Ora devo dire che per me il problema culturale non un passatempo o un esercizio mentale, privo di influenza sul comportamento sociale e umano. Posso sen z'altro riconoscere che questa influenza non è immediata, però penso che ci sia e che a lungo and are sia l'unica veramente efficace e duratura. Il mio interesse per la cultura deriva da questa convinzione, che può anche essere sbagliata. Comunque il mio agnosticismo politico non è assoluto e non si spinge davvero fino alla rinunzia, per esempio, al voto: che è pure un modo come un altro di manifestare la propria opinione. Per fare un esem pio concreto, nelle ultime elezioni amministrative comunali votai per Gior gio La Pira, pensando che avrebbe tenuto una posizione personale, indipen_ dente da direttive reazionarie (almeno in senso sociale) e questo viene confermato, mi pare, se non altro dal malumore, per non chiamarlo dente avvelenato, che hanno contro di lui i redattori della Nazione (vedi Que stione delle Cascine, della Pignone, della requisizione delle fabbriche ecc. ecc. Ultima la frase sul campo di concentramento per gli industriali profittatori, che ha suscitato un putiferio). Per il Consiglio provincia le invece votai lario Fabiani, cioè il Fronte popolare. Nelle elezioni po litiche votai contro il governo soprattutto a causa della legge elettora le, nella speruta schiera degli 'utili idioti' di Ferruccio Parri. In com scienza, almeno allora non mi sentii ai far di più. Ho ancora l'idea che il comunismo sia una dittatura, magari fatalmente, e dalle dittature c'è da aspettarsi il bene ma anche il male, senza pero la possibilità di tor nare indietro. Una grande documentazione non te la posso portare, comun que il Salvemini lo posso citare, e credo che non habbia simpatié nè per i fascisti nè per i clericali. Ti avevo mandato quella lunga lettera su Senso: avresti dovuto rispondermi, io non la consideravo una astratta e sercitazione di estetica. Sono capitati a buon punto gli articoli del
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