Il drappo, che compare per la prima volta nell’inventario del 1931-32, è composto da tre parti dello stesso tessuto cucite insieme. La raffinatezza dell’esecuzione, l’alto costo della tintura rossa e dei filati metallici in argento e oro, rendevano velluti come questo molto costosi. Il suo disegno è composto da un arabesco di rami sottili, simile a una grata, intrecciato con le cornici appuntite e cuoriformi di foglie d’acanto stilizzate. Gli arabeschi, i boccioli hatayi e le foglie rumi sono di ispirazione turca. Nelle città in costante contatto con i turchi per guerra e per commercio, come Genova, Firenze e Venezia, era facile entrare in possesso di tessuti orientali, di cui studiare e riprodurre modelli e sistemi di lavorazione che permettevano di realizzare prodotti apprezzati anche dal mercato mediorientale.