La pressa idraulica a due gotti aveva una capacità di circa 60 Kg e un diametro interno di 320mm ed aveva un moto verticale sempre alimentato da cinghie e ruote. Riportava una camicia di vapore nella parte inferiore munita di relativa pompa a due corpi verticali di riduzione oltre ad una serpentina con scarico idraulico automatico, composto da piattini di bronzo sotto la testa del pistone e da una camicia di bronzo nell’interno del cilindro. Era chiamata idraulica perché sfruttava lo scorrere di un olio idraulico, per sviluppare la forza di compressione facendo uscire l’impasto dalla trafila in bronzo, attraverso due pistoni che si muovevano dall’alto al basso alimentati dalle cinghie e dal motore a vapore. La pasta cosi prodotta veniva estrusa dagli inserti, che ancora oggi sono quelli che danno la forma alla pasta.
La pressa idraulica a due gotti aveva una capacità di circa 60 Kg e un diametro interno di 320mm ed aveva un moto verticale sempre alimentato da cinghie e ruote. Riportava una camicia di vapore nella parte inferiore munita di relativa pompa a due corpi verticali di riduzione oltre ad una serpentina con scarico idraulico automatico, composto da piattini di bronzo sotto la testa del pistone e da una camicia di bronzo nell’interno del cilindro. Era chiamata idraulica perché sfruttava lo scorrere di un olio idraulico, per sviluppare la forza di compressione facendo uscire l’impasto dalla trafila in bronzo, attraverso due pistoni che si muovevano dall’alto al basso alimentati dalle cinghie e dal motore a vapore. La pasta cosi prodotta veniva estrusa dagli inserti, che ancora oggi sono quelli che danno la forma alla pasta.