Un'affollata Piazza delle Erbe viene ritratta nell'opera di Carlo Ferrari detto Ferrarin, restituendoci l'atmosfera vivace e partecipata della Verona degli anni trenta dell'Ottocento. Fulcro della vita sociale ed economica cittadina, la piazza è animata da un vivace mercato frequentato da una variegata umanità. Al centro della piazza si scorge la berlina, o capitello, baldacchino in marmo a pianta quadrata esistente dal XII secolo sotto cui sedevano i podestà alla cerimonia d'insediamento. La piazza è circondata da palazzi ed edifici quali la Domus Nova e il prospetto del Palazzo della Ragione, tra cui si appoggia l'arco della Costa così chiamato per la presenza, dalla metà del XVIII secolo, di una costa di balena che pende dalla volta. Maestosa svetta In cielo la Torre dei Lamberti. Soggetto frequente delle opere di Ferrarin, Piazza delle Erbe viene qui raffigurata in un'intonazione sobria delle partiture coloristiche che ravvivano le architetture con luci diffuse, madreperlacee, preziose.