Ala Younis
Nata in Kuwait nel 1974.
Vive e lavora ad Amman, Giordania.
Artista, curatrice e scrittrice, Ala Younis divide i suoi impegni creativi tra film, installazioni, edizioni cartacee e progetti di esposizioni. Con il suo lavoro, osserva situazioni attuali filtrate attraverso le lenti dei fatti storici in molti modi differenti. Come si può misurare l’impatto di alcuni eventi sugli ideali, gli sforzi e i discorsi che si ripercuotono su una moltitudine di epoche e di luoghi geografici? Younis combina spesso oggetti “vintage” ritrovati con archivi storici, e li presenta come testimonianza della propria ricerca su leader politici, personalità culturali e architetture utopiche, per analizzare il loro impatto sulla società nel suo insieme e il modo in cui essi influenzano le vite private degli individui. Con la sua installazione Nefertiti (2008) – un nome che si rifà non solo alla moglie e regina del faraone egiziano Akhenaten, ma anche a un noto marchio di macchine per cucire, simbolo di emancipazione e modernità nell’Egitto degli anni cinquanta – Younis ha presentato un video e cinque macchine da cucire Nefertiti, inscenando il fallimento del presidente Nasser nel suo tentativo di nazionalizzare e modernizzare l’Egitto dopo la rivoluzione. Su una scala maggiore, nella sua installazione Tin Soldiers (2011) ha schierato su un tavolo 12.265 miniature di soldatini, dipinte a mano nelle divise militari di Egitto, Libano, Iraq, Iran, Israele, Giordania, Palestina, Siria e Turchia. Le 12.265 miniature rappresentano l’esatto numero di soldati impiegati nei nove eserciti mediorientali.
A partire dal 2013 Younis, che è laureata in architettura, ha cominciato a sviluppare il suo Plan for Greater Baghdad, basato sull’incarico per un progetto urbano del 1955 a Baghdad. Per il progetto originale erano stati invitati alcuni dei più grandi architetti occidentali, come Frank Lloyd Wright, Walter Gropius e Le Corbusier, a inviare un loro progetto. Younis si focalizza sulla proposta di Le Corbusier per un villaggio olimpico, mai costruito; solo una palestra è stata eretta nel 1980 come progetto postumo. Attraverso un’indagine critica, interviste e lavoro d’archivio, Younis documenta le nuove ambizioni, troppo presto interrotte, di un Iraq teso verso la modernità.
Cercando di contrastare alcuni cliché nel contesto del panarabismo, Ala Younis ha presentato la propria installazione An Index of Tensional and Unintentional Love of Land nell’ambito della mostra collettiva Here ore Elsewhere al New Museum di New York (2014).