Appartenuto a Isabella d’Este Gonzaga, fu realizzato tra il 1519 e il 1525 da Nicola da Urbino, uno dei più celebri maestri maiolicari del Cinquecento.
Il piatto rappresenta Latona con i figli mentre trasforma in rane i contadini della Licia, un soggetto tratto dalle Metamorfosi di Ovidio.
In alto a sinistra, entro uno scudo inquartato appeso al ramo di un albero, campeggiano associate le armi gentilizie degli Este e dei Gonzaga; Isabella era infatti moglie di Francesco Gonzaga, erede del Marchesato di Mantova.
Sulla destra, dentro un cartiglio appeso a una fronda, è collocata l’impresa personale di Isabella che allude agli interessi esoterico-cabalistici della marchesa; in basso, in un piccolo cartiglio, sta il motto nec spe / nec metu (né con speranza / né con timore).