“Iris Ceramica ritiene che i problemi della qualità della vita stiano già influenzando pesantemente la situazione industriale italiana, e che in un prossimo futuro essi diventeranno di importanza fondamentale” - Romano Minozzi, presidente di Iris Ceramica.
Sono gli anni Settanta, da un’idea di Iris Ceramica Group nasce Pollution, un'azione artistica rivoluzionaria per riflettere sull’inquinamento quale denuncia politica, sociale e ambientale.
In Piazza Santo Stefano a Bologna, dall’8 al 14 ottobre 1972 , Gianni Sassi , direttore artistico e motore dell’intero progetto, affida a 26 artisti il compito di disegnare l’orizzonte di una coscienza ecologica e raccontare altrettanti «modi di gestire una natura mutante».
Mario Ceroli, Ugo La Pietra, Armando Marrocco, Claudio Parmiggiani, Gianni Ruffi e il Gruppo UFO realizzano alcune delle installazioni in una Piazza Santo Stefano pavimentata con superfici ceramiche che riproducono una zolla di terra, realizzate per l’occasione dall'azienda.
La stessa immagine è anche la copertina del disco Pollution di Franco Battiato di quell’anno, che sempre lì si esibisce il giorno di chiusura della mostra.
In Pollution l’inquinamento era il prodotto del sistema capitalistico: come in un circolo vizioso, la crescita sfrenata del consumismo mondiale stava contemporaneamente condannandolo al collasso. Questa perdita di controllo dei consumi portava in sé la perdita di controllo dei processi sociali dell’uomo.
Le basi teoriche del progetto espositivo muovevano dal dibattito intorno al modello capitalistico, dalla riflessione sulle conseguenze di un sistema malato e dalle prime consapevolezze che l’inquinamento stava scatenando.