Verso la fine degli anni Venti Savinio iniziava una serie di lavori che lo avrebbero accompagnato fino al 1930, dove accumuli disordinati di oggetti e giocattoli trovano un’ambientazione entro scene naturali, giocando con un’idea di paesaggio reso in maniera tradizionale. Il primo di questi, come ricorda lo stesso Savinio nella monografia del 1949, da lui curata, è l’«Object dans la forêt» (1927-1928, collezione privata). L’evoluzione di questo discorso figurativo, attraverso visioni sorprendenti in cui la connotazione giocosa contagia la realtà, intende dare evidenza visiva al concetto – espresso nell’autobiografia Tutta la vita – per cui l’uomo vivrebbe inconsapevolmente in un mondo popolato di misteri. Idea ulteriormente sviluppata negli elaborati successivi in cui l’aspetto ludico prende il sopravvento sull’ambientazione paesaggistica: gli elementi che in precedenza costituivano gli sfondi naturali si riducono proporzionalmente diventando essi stessi modellini giocattolo. Così ne «L’isola portatile», dove la portabilità richiamata dal titolo suggerisce ora una nuova concezione del paesaggio, traslato – anche nella scala – nella dimensione del gioco da tavolo. Contestualmente muta anche la natura: non più quella silvana tipicamente europea, bensì quella rigogliosa di piante e palme tropicali, schematicamente rese dalla tonalità grigio spento – per le quali Savinio aveva in mente le incisioni di Eduard Riou che accompagnavano il volume del divulgatore scientifico Louis Figuier, La Terre avant la déluge, pubblicato a Parigi nel 1863 – in contrasto con lo sfondo bluastro del mare pigramente increspato e del cielo terso sorvolato da due enigmatiche ombre geometriche, come inquietanti aquiloni. L’artista ci offre la sua riflessione sull’arte, ovvero su quella che ne è al tempo stesso la prerogativa e il limite: la capacità di cogliere solo una porzione alla volta della realtà, il cui senso generale e ultimo rimane per l’artista comunque irraggiungibile, almeno quanto quest’isola in miniatura è lontana dal vero paesaggio dello sfondo.