Nei primi anni Settanta dell’Ottocento Manet si cimentò con il genere del ritratto equestre. Il risultato fu un gruppo abbastanza omogeneo di opere, tra cui oltre a quello del signor Arnaud si annoverano il Ritratto del pittore Émile Guillaudin a cavallo (Deaborn, Michigan, collezione privata) e il Ritratto di Marie Lefébure a cavallo (Museu de Arte de São Paulo).
Tutti e tre i dipinti raffigurano esponenti dell’alta borghesia parigina, ma il ritratto del signor Arnaud sembra discostarsi dalle tele precedenti, a partire dalle misure e dal taglio dell’immagine: un dipinto di dimensioni quasi doppie, di formato verticale e nel quale il cavallo compare a figura intera.
Michel Arnaud era un imprenditore parigino, collezionista occasionale di dipinti impressionisti e grande appassionato d’equitazione, motivo per cui probabilmente Manet lo ritrasse in sella al suo destriero. Non sappiamo quali rapporti intercorressero tra l’effigiato e l’artista, ma è probabile che si siano conosciuti nel 1875, anno di realizzazione del dipinto. Il dipinto, rimasto incompiuto ─ una foto d’epoca ci mostra infatti come il paesaggio fosse lasciato allo stato di abbozzo e le zampe del cavallo appena suggerite ─ fu custodito nell’atelier dell’artista fino alla sua morte. Acquistato dal pittore Max Liebermann (1847 - 1935), si ipotizza che fu proprio quest’ultimo a intervenire sul dipinto, completando il quadro e apponendo una firma fittizia. La tela fu acquistata nel 1936 da Carlo Grassi attraverso la galleria berlinese Thannhauser entrando in seguito a far parte delle collezioni della Galleria d’Arte Moderna.