Sul frammento di pietra in basso a destra, in numeri romani, si legge la data in cui Giovan Battista Moroni terminò questo ritratto: 1554. Esso rappresenta un gentiluomo, a figura intera, appoggiato al basamento di una colonna, sul quale si legge una frase latina derivata da Orazio: «Impavidum ferient ruinae». Grazie a questo motto, è stato possibile avanzare un’ipotesi di identificazione del personaggio ritratto: potrebbe trattarsi di Michel de l’Hospital, rappresentante del re di Francia al Concilio di Trento (1547/1548), che per l’appunto aveva usato come motto personale questa frase di Orazio, anche se essa era abbastanza diffusa nel Cinquecento francese. Il dipinto si impone per la cura nei dettagli, dall’abito del personaggio fino al sottile gioco delle ombre.