Il gentiluomo porta un tricorno di feltro nero profilato con un gallone d'argento, catalto sul fronte. Indossa una camicia bianca e un abito sfarzoso, ordinato di ricami, e stretto in vita da una fusciacca grigia a riche. Sul corpetto metallico è visibile l'insegna di un ordine cavalleresco, il Sacro Ordine Costantiniano di San Giorgio. Elemento carattizzante del volto sono le labbra violacee, che sembrano sottolineare l'ambiguità della della figura, in cui contrastano la pomposità dell'abito e la vacuità dello sguardo. Il dipinto, tra i capolavori di Ghislandi, è stato datato intorno al 1740; il colore pastoso del volto dipenderebbe dal fatto che il pittore, ormai molto anziano, aveva abbandonato il pennello e aveva incominciato a stendere il colore con le dita, forse a causa di una forma di artrite. Tutto il ritratto tende a un monocromo polveroso in cui spiccano il viola delle labbra, la lucentezza della croce e il rosso del nastro del bastone.