Ada Pedanti (1891-1933) non beneficia direttamente l'Ospedale Maggiore. Colta e appassionata di musica, muore a 42 anni, nubile. La madre, Giulia Peschini (1866-1935), figlia di un negoziante e fabbricante di guanti con negozio in Corsia dei Servi, perde entrambi i figli e rimane vedova. Nel testamento del maggio 1933, destina tutte le sue sostanze in benficenza, con un legato di 50.000 lire all'Ospedale Maggiore in ricordo della figlia, chiedendo che ne venisse eseguito il ritratto al posto del proprio. L'esecutore testamentario fa il nome di Vittorio Bonatti per l'esecuzione dell'opera, ma questa, una volta consegnata non viene accolta dalla Commissione Artistica dell'Ospedale, che dà allora l'incarico a Costantino Anselmi, della cui esecuzione l'esecutore testamentario di Giulia Peschini non si dichiarò soddisfatto, lamentandosi di una somiglianza non perfetta.
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