Agostino Rusconi, commerciante di agiate condizioni, fa una donazione in vita all'Ospedale Maggiore chiedendo per sé un vitalizio e l'esecuzione immediata del quadro commemorativo, da esporre però alla Festa del Perdono solo dopo la sua morte, avvenuta nel 1879. Nel testamento nomina erede la moglie e stabilisce un legato anche in favore dell'Istituto dei Ciechi. Il dipinto, che essendo stato fatto in vita ritrae il benefattore con grande verosomiglianza, viene commissionato a Giuseppe Modorati.