Alfredo Carozzi (1870-1939), di origini milanesi, figlio del proprietario di un avviata pellicceria, aiuta il padre nell’attività, che poi rileva quando nel 1912 il padre muore. Viene nominato commendatore della Corona d’Italia per merito professionale. Nel testamento nomina erede la moglie, con un legato di 50.000 lire a favore dell’Ospedale Maggiore. Il ritratto viene commissionato ad Annibale Scaroni, allievo della Scuola d'Arte "Moretto da Brescia" e poi di Francesco Paolo Michetti, che esegue un'opera secondo la tradizionale iconografia del ritratto ospedaliero "ambientato", dignitosa, ma senza grandi slanci creativi.