Ambrogio Bertarelli (1849-1926), medico dermatologo di fama internazionale, di agiata famiglia, entra a lavorare all'Ospedale Maggiore percorrendo in breve una luminosa carriera; assistente del prof. Carlo Forlanini, primario dermosifilografo, ne prende il posto quando questi va a insegnare all'università. Alterna all'attività ospedaliera viaggi di specializzazione e congressi (per esempio quello contro la lebbra, malattia allora non ancora sconfitta) anche in località per i tempi remote. Grazie allla sua costanza e ai suoi numerosi diretti aiuti economici, l'Ospedale Maggiore riesce a dotarsi di un grande Reparto dermosifilopatico. I fratelli di Ambrogio, Tommaso e Luigi, a più riprese fanno donazioni in favore dell'Ospedale Maggiore, soprattutto per la sezione fotoradioterapica da Bertarelli tanto caldeggiata. Questo grande medico, competentissimo e la cui fama è dimostrata anche dai numerosissimi riconoscimenti internazionali, è stato anche un generosissimo filantropo, promotore instancabile di iniziative e impegnato in numerosissimi incarichi nel settore benefico assistenziale, cui sempre vi si è dedicato con propositività e grande energia. Persino Giuseppe Verdi lo vuole come Consigliere nella neonata Casa di riposo per Musicisti, da lui realizzata. L'esecuzione del ritratto viene commissionata in vita a Pietro Gaudenzi. Dopo l'esposizione alla Festa del Perdono, Bertarelli chiede vengano apportate delle modifiche, che l'artista non esegue. Allora il dipinto viene sostituito da un altro di Giuseppe Amisani, realizzato a spese del benefattore. L'opera di Gaudenzi viene destinata, per desiderio dello stesso Bertarelli, alla Quadreria dell'Istituto dei Ciechi di Milano.