Ritratto di Angelina Colombo Lonati

Angelina Colombo (1865-1928), figlia di modesti negozianti, di famiglia numerosa, riesce da autodidatta a farsi un'istruzione, imparando addirittura a suonare il pianoforte. Sposa Paolo Lonati, agiato commerciante, con il quale apre numerosi negozi, supportandone in maniera intelligente l'attività. Rimasta vedova, si dedica a opere di beneficenza e nel testamento nomina erede del suo patrimonio, circa 600.000 lire, l'Ospedale Maggiore, con l'onere di costruire la tomba di famiglia al Cimitero Monumentale e di curarne la manutenzione, oltre a celebrare annuali suffragi per lei e per il marito. Dall'asse ereditario viene esclusa la villa di Cossegno presso Intra (Verbania) che la benefattrice destina all'Ospizio milanese dei Piccoli Derelitti perché la utilizzino come "colonia" estiva. La commissione del ritratto viene in un primo tempo affidata a Giacomo Grosso, che declina l'incarico per l'inadeguatezza del materiale fotografico inviatogli a Torino. Esegue allora il dipinto Savino Labò, allievo all'Accademian di Brera di Ambrogio Alciati, che si accontenta delle due fotografie fornitegli e la ritrae seduta su di una poltrona col suo cagnolino accucciato sul pavimento.