La nobildonna Anna Monti Secco d'Aragona (1601-1661) non beneficia direttamente l'Ospedale Maggiore, ma lo fa il suo secondo marito, il capitano Giulio Cesare Secco, che ne interpreta la volontà. Sconosciuto l'autore del ritratto, non commissionato dall'Ospedale, ma che perviene con l'eredità. La pittura riproduce fedelmente i preziosi tessuti dell'abito.