Ritratto dell’architetto Giuseppe Piermarini (1734-1808)

Sopra il busto di Verdi, si trova Giuseppe Piermarini, l’architetto progettista della Scala, qui ritratto da Martin Knoller negli anni tra 1775-79. Il dipinto lo raffigura con in mano un compasso, suo strumento di lavoro. In quel periodo il Piermarini era attivissimo a Milano: si stava occupando del Regio Ducal Palazzo, del cortile del Palazzo di Brera, progettava appunto il Teatro alla Scala, realizzava quello che in seguito si chiamerà Teatro Lirico (la Canobbiana), il Palazzo Belgioioso e la Villa Reale di Monza.  Nella progettazione del nuovo teatro, Piermarini si attiene a criteri di massima funzionalità, razionale suddivisione degli spazi, una macchina scenica con dotazioni tecniche all’avanguardia per l’epoca. Attribuisce estrema importanza proprio alla facciata, che subì anche critiche; Pietro Verri scrisse in una lettera: “La facciata del nuovo teatro è bellissima in carta, e mi ha pure sorpreso quando la vidi prima che si mettesse mano alla fabbrica, ma ora
quasi mi dispiace”.
Il Museo custodisce in archivio alcune incisioni, realizzate su disegni dello stesso Piermarini, che ci mostrano il Teatro all’epoca della sua inaugurazione.
Il rifacimento della piazza, nel 1858, con l’abbattimento delle case che ne soffocavano l’impatto visivo, rese finalmente giustizia all’edificio del Teatro e al suo ruolo nel contesto urbano.