Il sacerdote Carlo Borbone (1755-1833) non si dedica solo all'attività religiosa ma comincia a supplire, nel 1786, l'archivista malato dell'Ospedale Maggiore, divenendo poi l'Archivista ufficiale. Viene collocato a riposo dopo 42 anni di servizio. A lui è dovuta l'organizzazione dell'Archivio dell'Ospedale Maggiore, del Luogo Pio Trivulzio e della Congregazione di Carità, attraverso una classificazione valida ancora oggi, che garantisce una consultazione semplice e agevole e estendibile a ogni modificazione e aumento del patrimonio archivistico. Muore lasciando erede l'Ospedale dove aveva lavorato con tanto impegno. La commissione del ritratto viene affidata a Giuseppe Sogni, che esegue altre opere per la Quadreria ospedaliera. Nel ritratto derivato dalla maschera funebre, dove l'iscrizione in basso ricorda la benemerita attività di archivista del defunto, il benefattore è rappresentato nel suo studio da cui si accede alla Sala Capitolare estiva dell'Archivio, ben riconoscibile dal tipo di balconata. Sul tavolo ingombro di carte e documenti (aperta davanti una pergamena con sigillo) sono ben visibili le intestazioni del faldone. Scrivania e sedie sono attualmente ancora presenti in Archivio. Alle pareti due quadri che fanno parte della Quadreria ospedaliera, "Papa Pio IV" di Ottavio Bizzozzero e "Giacomo Sannazzari della Ripa" di Paolo Borroni.
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