Carlo Carrera (1911-1962), impiegato presso il Consorzio Canale Villoresi, già in vita dispone di destinare la propria liquidazione all'Ospedale Maggiore in memoria sua e della madre, Edvige Noè. Nel testamento nomina erede dei suoi beni lo zio paterno Mario. Proprio quest'ultimo, cui sarebbe spettata per legge anche la liquidazione, circa sei milioni di lire, facendo proprio il desiderio del nipote, la dona alla Ca' Granda, anche in memoria della cognata. Chiede perciò che venga ricordato con il ritratto commemorativo non solo Carlo ma anche Edvige. La commissione del ritratto di Carlo viene affidata ad Alberto Bianchi, che lavora sulla scorta di una fotografia; è uno degli ultimi lavori dell'artista, ormai ultraottantenne e attivo quasi esclusivamente nel campo del ritratto, ed evidenzia la predilezione dell'artista, nella fase finale della sua produzione, per colori chiari e per soffuse sfumature tonali.