Carlo Giuseppe Rovida, insieme a un socio, ha un negozio di filaticcio di seta (seta cioè di seconda scelta). Di abitudini schive e casalinghe, molto pio, nomina erede l'Ospedale Maggiore con testamento in data 21 settembre 1772. Si decide per l'esecuzione del ritratto, anche se il lascito testamentario non è particolarmente rilevante, per premiare la sobrietà e la morigeratezza della persona; viene affidata a Francesco Antonio Biondi, che nell'arco di un trentennio realizza 12 ritratti per la Quadreria Ospedaliera. Si potrebbe definire un ritratto "severo", nell'ambientazione, nella raffigurazione fisognomica e dell'abito del personaggio, nella scelta di tonalità prevalentemente scure. Semplice ed efficace la presenza della finestra a illuminare lo sfondo.