Carlo Maria Crivelli (1719-1795), feudatario di Cella Nuova (Pavia), uno dei Dodici Vicari di Provvisione e giudice al segno del Cavallo, uno dei due funzionari, insieme al giudice al segno del Gallo, che affiancavano il Capitano di Giustizia nelle ronde notturne avviate per la sicurezza di Milano. I nomi derivavano dalle insegne delle due magistrature), viede "adottato" dallo zio materno Carlo Maria Cavalli, di cui è erede e del quale riceve poi il titolo di marchese, con un decreto di Maria Teresa d'Austria. Nomina erede l'Ospedale Maggiore che affida il ritratto a un artista di cui non si hanno dati, un certo "Gazzetta": potrebbe trattarsi di un errore di trascrittura del nome del pittore Francesco Gabbetta, attivo anche nella Fabbrica del Duomo nei primi anni dell'Ottocento. Il ritratto rappresenta con vivace realismo un damerino azzimato con giubba e panciotto color crema a ricami dorati e parrucca "a toppé". Contrasta con la precisione documentaristica della descrizione del personaggio la prospettiva un po' incerta del tavolino, sicuramente dipinto con minor cura.