Carlotta Belloni (1836-1903), moglie di un banchiere, perde la figlia di appena 12 anni e, rimasta vedova, nel testamento divide il suo patrimonio tra associazioni assistenziali e benefiche fra cui l'Ospedale Maggiore, che riceve i 50.000 lire. Trattiene solo 70.000 per legati a amici, parenti e personale di servizio. La commissione del ritratto viene assegnata a Giovanni Maria Rastellini, pittore che lavora in questo periodo a Milano, prima del ritorno nella nativa Val Vigezzo.