Cesare Fantelli (1818-1875), esempio di self made man, lavorando nell'osteria dello zio in Ripa di Porta Ticinese, riesce a accumulare una cospicua fortuna, e alla sua morte nomina erede universale l'Ospedale Maggiore, prevedendo legati per altri enti assistenziali. Nel testamento Fantelli chiede un funerale fastoso, con 1000 poveri forniti di cero e retribuiti 2 lire, con banda al seguito; dà disposizioni per la sua imponente tomba in marmo bianco di Carrara, eseguita dallo scultore Donato Barcaglia al Cimitero Monumentale di Milano. Questo ritratto è il secondo del benefattore che Eleuterio Pagliano esegue per la Quadreria, essendo il primo non risultato gradito alla famiglia e tacciato di eccessivo e irrispetoso verismo. Si potrebbe definire la versione "imborghesita" del primo: qui Fantelli appare vestito con eleganza e, soprattutto, senza alcuna allusione alla sua attività.