Edoardo Azeglio Vicini (1874-1942), artigiano del ferro, lavora tutta la vita in questo settore col fratello Ignazio. Uomo di grande sensibilità artistica, appassionato di musica e scultura, è anche un bravo pittore dilettante. Nel testamento, in cui nomina erede universale il fratello, destina all’Ospedale Maggiore la casa di sua proprietà in Via Canonica 84. La commissione del ritratto viene affidata a Carlo Varese, artista dedito alla pittura di paesaggio, che in quest'opera dalle tinte sobrie e i toni spenti, nella definizione dei volumi ricorda la pittura di Cézanne.