Elena Tavecchia Guidi (1865-1934), di modeste origini, sposa Angelo, figlio di un operaio argentiere, che lavora come rappresentante di una ditta di maglierie. Nata nello stesso anno del marito, muore a pochi mesi di distanza. L'esecutore testamentario fa pervenire all'Ospedale Maggiore la donazione della somma di 164.000 lire decisa di comune accordo da entrambi i coniugi e la richiesta che i ritratti "en pendant" siano eseguiti da Guido Tallone, figlio del più celebre Cesare. Su entrambi i ritratti la Commissione artistica esprimerà parere negativo, obbligando l'artista a diversi ritocchi. Questo, della benefattrice, la rappresenta in abito da sera nero contro un fondo indeterminato dipinto a larghe pennellate. La figura è descritta in maniera molto morbida e sfumata che richiama uno stile considerato ormai un po' anacronistico e non al passo coi tempi.
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