Ritratto di Enrico Ballerio

Il maggiore Enrico Ballerio (morto nel 1927) con la moglie Caterina Guglielmini decide di onorare la memoria del figlio Giovanni, medico dell'Ospedale Maggiore, morto eroicamente nel 1917 sul fronte di Gorizia, dove prestava servizio come tenente medico, istituendo erede universale l'Ospedale, con la richiesta di eseguire tre ritratti commemorativi. Il maggior Ballerio, figlio a sua volta di un medico, nel 1915, non più in età per combattere, si offre come volontario e addestra le reclute in partenza per la guerra. Il ritratto di Giovanni è eseguito tra il 1924 e il 1926 da Carlo Carrà, quello di Caterina nel 1931 da Anselmo Bucci. La commissione del ritratto di Enrico Ballerio viene affidata a Gianfilippo Usellini. L'artista si ispira a alcune fotografie del defunto che lo ritraggono in divisa militare accanto alla moglie. Ma mentre il ritratto di Carrà del figlio ricalca abbastanza fedelmente la foto-modello, il dipinto di Usellini ci restituisce un' immagine del personaggio molto diversa, innanzitutto in borghese, all'interno di una casa rappresentata con tratti essenziali (nonostante la presenza decorativa dei tre quadri alle pareti), con sullo sfondo un cappello e un ombrello appesi, in un'atmosfera quasi metafisica. La famiglia Ballerio giace in una tomba al Cimitero Monumentale, dove è sepolto anche Giovanni.