Eugenio Buzzi (1888-1943), nato a Verano Brianza (Milano), figlio di un commerciante di cereali, in un primo momento sembra avviato a diventare sacerdote: compie infatti tutti gli studi in seminario. Alla fine però sceglie la vita laica, apre una piccola azienda di confezioni che diventa un'attività fiorente col tempo, e grazie anche all'aiuto della moglie e di una zia. Già ammalato seriamente, ha il dolore di vedere il suo stabilimento distrutto dai bombardamenti su Milano nell'agosto del 1943. Muore nell'ottobre successivo. Nel testamento, in cui nomina eredi la moglie Santina e la sorella Maria, è previsto un lascito di 100.000 lire in favore dell'Ospedale Maggiore, cifra che si sarebbe raggiunta vendendo alcuni beni. Anche se tale realizzo non si verifica, a causa dei danni subiti dallo stabilimento, le due eredi versano ugualmente la somma alla Ca' Granda, per adempiere alle volontà del loro caro che desiderava contribuire al completamento della costruzione dell'Ospedale di Niguarda. La commissione del ritratto viene affidata a Elena Mazzari, allieva di Augusto Colombo; nel quadro la figura e lo sfondo non appaiono ben amalgamati, ma la fisionomia del personaggio è abbastanza ben riuscita.