Francesco Piantanida, dottore di teologia e canonico della chiesa milanese di Santa Maria Fulcorina, nel suo testamento in data 23 settembre 1834, quando nomina erede l'Ospedale Maggiore, oltre a pregare l'Ospedale "di gradire la sua spontanea, precisa e determinata volontà in sollievo e conforto della languente umanità" chiede esplicitamente che il suo ritratto sia eseguito da "ottimo pennello" e simile a quello eseguito da Francesco Biondi per don Pietro Paolo Muttoni, altro canonico della medesima chiesa (questo non per vanità, come tiene a precisare, ma "per richiamare [durante l'esposizione nella Festa del Perdono] vieppiù l'attenzione e quindi inculcare con ciò in altri la beneficenza verso il Luogo Pio"). Per questo motivo il ritratto venne commissionato a Luigi Sabatelli, pittore di nome, che lo realizza dopo essere guarito dal colera contratto a Firenze, dopo che a Milano si era diffusa la falsa notizia della sua morte.
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