Ritratto di Francesco Polli

Francesco Polli (1855-1905) non è un benefattore diretto dell'Ospedale Maggiore. La vedova Ermelinda Rosti (1861-1931) destina nel testamento all'Ospedale un legato di 50.000 in memoria del marito. Francesco Polli, laureato in farmacia a Pavia, subentra al padre Emilio nella conduzione della farmacia Polli al Carrobbio, dove, nel laboratorio, produce anche magnesia. Presidente dell'Associazione Chimica Farmaceutica Lombarda e consigliere della Società di Mutuo Soccorso dei Farmacisti, muore di tubercolosi a 50 anni. La vedova prende in mano le redini della farmacia, sperando nell'aiuto dei due figli, Ercole e Giovanni, che muoiono però entrambi intorno ai 30 anni anch'essi di tubercolosi. Nel momento della donazione Ermelinda Rosti fa pervenire alla Ca' Granda anche un ritratto "di famiglia" del marito, opera del cognato Donato Bassani, pittore dilettante, ma che ha saputo, pur nella modestia dell'esecuzione, rappresentare con vivacità il volto del benefattore. L'Ospedale accoglie il dipinto nelle Collezioni ospedaliere, ma non lo espone nella Festa del Perdono perché di formato diverso da quello tradizionalmente utilizzato nei ritratti a mezza figura. Il ritratto della benefattrice viene commissionato a Eugenio Marana.