Gaetana Guidetti Ferrario (1817-1903), titolare di una rinomata sartoria in via Broletto a Milano, muore benestante nella sua villa di Merate (Lecco). Nomina erede universale l'Ospedale Maggiore ma i legati sono così numerosi che l'asse ereditario si assottiglia a tal punto da non garantire il ritratto alla benefattrice. Interviene allora l'amica e legataria Felicita Ferri, che rinuncia al legato riservandosi semplicemente l'usufrutto. La Ca' Granda commissiona l'opera a Innocente Cantinotti, che contatta i parenti della defunta per avere delle fotografie da usare come modello. Per un disguido gli vengono consegnate le foto di Luigia Rocchi, una cara amica della benefattrice, sulla base delle quali l'artista realizza l'opera. Solo all'Esposizione della Festa de Perdono del 1905 Paolo, figlio di Luigia Rocchi, fa presente all'Ospedale il disguido, che si risolve con l'acquisto "privato" da parte di Paolo Rocchi del quadro che rappresenta la madre, e l'esecuzione da parte del pittore di un nuovo quadro della benefattrice, stavolta sulla base di nuove foto, che incontra l'approvazione dei parenti.