Ritratto di Galeazzo Canziani

Galeazzo Canziani (1866-1931), figlio di un commerciante di tessuti con negozio in Via Broletto e di Linda Gandini, figlia dell'incisore in rame Domenico, resta orfano di padre a 18 anni (che muore in miseria, in seguito a un dissesto finanziario, dopo lunga malattia, proprio all'Ospedale Maggiore). Già iscritto al Politecnico, può continuare l'università grazie alle borse di studio. Si laurea in ingegneria industriale, vive e lavora all'estero per molti anni, collaborando a installazioni ingegneristiche prestigiose. Tornato a vivere in Italia, viene assunto come ingegnere all'Ufficio Tecnico del Comune di Milano, dove lavora alla realizzazione degli impianti fognari della città, mentre nella libera professione si dedica alla progettazione di impiantistica per condizionamento e riscaldamento. Nel testamento nomina erede universale l'Ospedale Maggiore, che commissiona il ritratto a Italo Josz; l'artista si avvale di due foto e si documenta con scrupolo sulle caratteristiche fisiche, gli atteggiamenti e l'abbigliamento abituale del defunto; dice infatti: "non trascurai nessuna indagine atta a determinare in me la penetrazione del carattere del soggetto". Lo rappresenta all'interno del suo studio di Via Bellotti 5, raffigurato con dettagliata precisione, accanto al tecnigrafo e con ai piedi un'elica di ventilazione.