Il notaio Giacomo Bovisio muore nel 1626. Lascia 7.000 lire in eredità a una figlia naturale, che si farà poi monaca nel convento di San Bernardino, e il resto (alcuni beni immobili nella zona di Lecco) all'Ospedale Maggiore. L'anno successivo anche sua madre dona in vita all'Ospedale tutti i beni che aveva portato al marito in dote. L'autore del ritratto è documentato per questo solo dipinto. Il quadro fu rubato nel 1978 e ritrovato l'anno successivo.