Il legame del Teatro alla Scala con Gioachino Rossini nasce nel 1812 con il trionfo della prima assoluta de “La pietra del paragone” ed accompagna oltre due secoli di storia scaligera. Protagonista indiscusso del panorama culturale europeo della prima metà dell’Ottocento,
Rossini conquista alla Scala i suoi primi trionfi e vi incontra due figure per diversi motivi fondamentali per i successi futuri: Barbaja e Stendhal. Ma i vasti spazi del palcoscenico del Piermarini accolgono anche le scenografie di Sanquirico e Landriani, spettacolari supporti visivi dell’immaginazione musicale rossiniana, e vedono sfilare interpreti i cui nomi risuonano attraverso i secoli, dalla Pasta alla Colbran. Dalla Scala la fortuna di Rossini raggiunge Napoli e quindi l’intera Europa, diventa oggetto delle riflessioni dei filosofi e degli scrittori, dei commenti dei salotti, delle polemiche della politica. La sua produzione include opere serie e buffe, attinge a fonti letterarie che spaziano da Voltaire a Walter Scott, Schiller e persino Shakespeare e riscuote una popolarità del tutto straordinaria per diffusione e durata.