Agostino Perrocchio (1720-1799), notaio, amico di Giuseppe Macchi, altro grande benefattore dell'Ospedale, nomina erede universale della sua cospicua sostanza l'Ospedale Maggiore, che già aveva beneficiato in vita. La commissione del ritratto viene affidata a Anton Francesco Biondi, pittore che nell'arco di un trentennio esegue 12 ritratti per a Quadreria Ospedaliera e che costruisce un bel ritratto "ambientato", con il personaggio, seduto con il testamento in una mano, vestito con eleganza, con il volto descritto in maniera realistica ed espressiva.