Il conte Giovanni Ascanio Cicogna Mozzoni (1883-1951), figlio di due genitori appartenenti a nobili antiche famiglie lombarde, ha due fratelli, Carlo, ingegnere elettrotecnico presidente dell'Azienda Elettrica Milanese, Mario, attivissimo nella Commissione Visitatrice dell'Ospedale Maggiore, e una sorella, Guendalina Litta Modignani, patronessa di numerose associazioni assistenziali. Nella prima guerra mondiale è tenente autista volontario di ambulanza per la CRI. Appassionatissimo di musica, consegue all Conservatorio di Milano il diploma in pianoforte e Composizione. Pianista qualificato e compositore di liriche e brani di musica da camera, è per anni Presidente di numerose associazioni musicali, tra cui la Società degli Amici della Musica e la Società del Quartetto. Per le sue capacità di organizzare importanti concerti al teatro alla Scala viene insignito nel 1929 della medaglia di benemerenza del Comune di Milano. Frequentatore abituale dei Festival di Bayreuth e Salisburgo, conosce grandi direttori d'orchestra e importantissimi musicisti. Finanzia i restauri della Cappella Cicogna Mozzoni in Santa Maria dellla Passione, chiesa accanto alla quale fa costruire un Asilo d'infanzia. Nel testamento, in cui prevede numerosi legati (per Istituto dei Ciechi, il Conservatorio, la Casa di riposo per Musicisti "Giuseppe Verdi") destina all'Ospedale Maggiore due milioni di lire. L'incarico dell'esecuzione del ritratto viene affidato a Renato Vernizzi, che esegue un'opera molto piacevole, con il benefattore, espressivo nel viso e plastico nella figura, ben inserito in una composizione equilibrata, con l'amato pianoforte e gli spartiti, in uno scorcio di ambiente reso luminoso dalla luce che entra dall'ampia finestra sullo sfondo, appena schermata da un leggero tendaggio bianco.