Il nobile Giovanni Battista Agudio Andreetti (1764-1832) riveste incarichi nell'Amministrazione municipale milanese; lascia all'Ospedale Maggiore la sua intera cospicua eredità di oltre mezzo milione di lire, con il beneficio dell'usufrutto per la sorella Teresa. L'iscrizione sulla sua lapide tombale ne ricorda la vita spesa "nelle pratiche di religione, probità e benficenza". Il ritratto, commissionato a Giuseppe Sogni, autore di altre opere per la Quadreria, e sul quale Francesco Hayez dà un buon giudizio artistico, lo rappresenta nel suo studio, elegantemente arredato con il gusto tipico del periodo della Restaurazione. Sullo sfondo si intravvede uno scorcio dell'edificio della Ca' Granda. Il nobiluomo ha in mano il testamento.
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