Nel testamento del 6 febbraio 1676 il sacerdote Giovanni Maria Pasquali, canonico nella chiesa milanese di Santa Maria Fulcorina, come recita l'iscrizione, lascia i suoi libri alla Biblioteca Ambrosiana, 12.000 lire all'Ospedale Maggiore e 3 lire a ciascuno dei suoi parenti fino al quarto grado. Il ritratto è affidato a un pittore di cui non si hanno notizie, che, dal cognome si presume spagnolo, e che riceve come compenso 21 lire. Probabilmente è stato molto ritoccato: la testa sembra posticcia e non in linea con il resto del dipinto. Questo quadro fa parte del gruppo di sei tele rubate all'Ospedale nel 1978 e ritrovate l'anno successivo.