Il nobile Giulio Cesare Boffi, sacerdote, canonico di San Nazaro in Brolo, fa generose elargizioni all'Ospedale già in vita. Celebra la Messa senza alcun compenso per molti anni in uno dei reparti. Lascia all'Ospedale Maggiore 2000 lire e un'abitazione, con testamento in data 17 settembre 1701, in cui chiede che agli ammalati, la sera, si facessero recitare tre Ave Maria, in onore dell'Immacolata Concezione e "a suffragio dell'anima sua". Paga in San Nazaro la spesa per l'installazione dei ponteggi necessari alla decorazione pittorica della cupola. Il ritratto è pagato 49 lire al pittore Carlo Antonio Zucchi, autore di altre tele per l'Ospedale.