Il benefattore, che muore nel 1691, lascia erede di 300.000 lire l'Ospedale Maggiore, di cui è stato deputato nel 1669, per rispettare le volontà della moglie Anna Monti. Beneficia anche la chiesa dei Crociferi di Via Durini, a fianco della sua abitazione e una donna, forse una domestica, per avere sventato un furto in casa e averlo sottratto alle violente probabili intenzioni dei due malviventi già introdottisi nella camera da letto. Il ritratto perviene probabilmente con l'eredità, come testimonierebbe, nell'iscrizione in basso, la scritta "E. di sua comissione" se "E:" significa "Eseguito". Il ritratto è di autore sconosciuto, probabilmente ispirato dalla pittura ispano-fiamminga, non è certo di Salomon Adler, cui era stato per un certo tempo attribuito. La silhouette del benefattore, con speroni, stivali, bandoliera e spada (il cappello piumato è poggiato sul tavolo), si staglia sullo sfondo, restituendoci una "fotografia" della moda del tempo.