Ritratto di Giulio Pisa

Giulio Pisa (1851-1905), di origini ferraresi, facoltoso ingegnere, sceglie di non esercitare la professione e di occuparsi con passione di materie umanistiche, come studioso e come scrittore e di collezionismo artistico. Ricopre a Milano numerosi importanti cariche legate in buona parte al mondo della cultura e dell'istruzione; filantropo e mecenate anche in vita è, tra l'altro, tra i promotori della costruzione dell'Acquario Civico milanese. Muore in seguito a un incidente equestre: il cavallo imbizzarrito fa cozzare il suo tilbury contro un albero sui Bastioni di Porta Venezia. Nel testamento dispone di moltissimi legati in favore di istituzioni culturali e benefiche, tra cui l'Ospedale Maggiore, cui destina tutti suoi beni immobili nella provincia di Pavia. Ai Comuni di Milano e Roma lascia le sue preziose collezioni d'arte. L'esecuzione del ritratto è affidata a Pompeo Mariani, pittore che era un suo grande amico, nipote e allievo di Mosè Bianchi, che ne sottolinea soprattutto la passione collezionistica, raffigurandolo con in mano alcune acqueforti di Felicièn Rops e, con sullo sfondo, la riproduzione del quadro di Tranquillo Cremona, "I due cugini", pure appartenente alla sua raccolta d'arte.