Giulio Schirollo (1888-1960) non beneficia direttamente l'Ospedale Maggiore. Arredatore, anima e mente direttiva della ditta Grazioli e Gaudenzi di decorazioni e mobili d'arte, nomina erede la moglie Gemma Fragni, che destina buona parte dei beni del marito, sicura di interpretarne la volontà filantropica, a favore di istituzioni benefiche, tra cui l'Ospedale Maggiore, con la specifica richiesta che vengano impiegati per la costruzione del nuovo Ospedale San Carlo e che venga eseguito il ritratto commemorativo anche del coniuge. La Ca' Granda lo affida a Trento Longaretti. Questo, invece, viene donato ancora dalla vedova, che lo aveva fatto eseguire a proprie spese. Realizzato con il consueto stile pulito e semplice da Ugo Celada da Virgilio appare comunque ampiamente ispirato a quello "ufficiale", da cui desume posa e espressione del volto. Cambia l'ambientazione, qui più rigida e meno creativa.