Giuseppe Biumi (1749-1838), nobile, dotttore in legge, prefetto di Pavia e ispettore generale delle finanze, di cui si sa che economizzava su tutto, perfino sulla carta utlizzando, per scrivere, il retro delle buste delle lettere, nomina erede l'Ospedale Maggiore, ma il testamento, non datato, giunge attraverso un anonimo depositario, a due anni di distanza dalla morte. Il contenzioso che nasce con gli eredi e con il Fisco, pur concludendosi, attraverso diversi gradi di giudizio, a favore dell'Ospedale, ridimensiona comunque considerevolmente l'ammontare dell'eredità, oltre a procrastinare l'esecuzione del ritratto, affidato a Eliseo Sala. Non si sa a quale fonte iconografica il pittore si sia ispirato per realizzarlo, rappresentando il benefattore in maniera così precisa, col volto segnato e lo sguardo vivace e pungente. Si tratta di un ritratto realistico molto ben riuscito, opera di un artista allievo di Luigi Sabatelli e Agostino Comerio.
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