Giuseppe Folli (1793-1847), sacerdote degli Oblati di Rho (Milano), autore anche di un curioso libro di spiegazione dei Vangeli, per facilitare le prediche dei parroci nelle messe domenicali, destina nel testamento una rendita annua all'Ospedale Maggiore. Il ritratto viene commissionato a Giuseppe Penuti, e con quest'opera l'artista, buon ritrattista, pittore di scene di genere storico e di nature morte, inizia la collaborazione con la Quadreria. Lo schema utilizzato è quello usuale del ritratto ambientato, che potrebbe suggerire uno stato sociale elevato del benefattore, guardato benevolmente da un busto di san Carlo Borromeo, latore invece di un patrimonio modesto. La figura è rappresentata con notevole realismo e senza intento celebrativo.